Le direttive governative di questi ultimi mesi per contenere l’emergenza da coronavirus hanno fatto sì che l’organizzazione del lavoro venisse completamente stravolta, promuovendo il lavoro agile. I ritmi di lavoro frenetico, gli spostamenti per lavoro e tanto altro in questi mesi sono stati soppiantati dallo smart working.
Lo smart working per le categorie fragili
Lo smart working non è uguale per tutti e, infatti, non possiamo fare a meno di considerare tutti quei lavoratori che, a causa delle loro condizioni fisiche e mentali, stanno vivendo una situazione più fragile e delicata. I lavoratori con disabilità devono avere le stesse opportunità di tutti gli altri lavoratori ma, perché questo sia possibile, è necessario che ci siano alla base delle condizioni indispensabili.
È importante che le aziende affidino ai dipendenti con disabilità mansioni che possono essere svolte tranquillamente da casa e che si assicurino su quali siano le competenze digitali dei lavoratori e l’accessibilità che questi lavoratori hanno a disposizione. In un momento delicato come questo, dove l’approccio umano viene meno, è importante che queste persone riescano a sentirsi coinvolte come prima e non abbiano più difficoltà dei loro colleghi. Un altro aspetto da non sottovalutare è che, durante un’emergenza sanitaria come questa, è importante che un’azienda non metta a rischio le categorie più fragili e, anzi, metta a loro disposizione tutto ciò di cui hanno bisogno per sentirsi tutelati.
Smart working e disabilità: cosa dice il decreto
Il Decreto legge del 17 marzo 2020, n.18, convertito in legge n.27 del 24 aprile 2020, afferma che, fino alla fine dello stato di emergenza, tutti i lavoratori disabili, o i lavoratori che hanno nel proprio nucleo familiare una persona con disabilità, hanno diritto a svolgere lo smart working, sempre che sia compatibile con le caratteristiche della prestazione stessa.
Inoltre i lavoratori dipendenti fino al 31 luglio possono comunicare in modo preventivo al datore di lavoro la necessità di assentarsi per assistere un convivente con disabilità. L’assenza è considerata come causa di forza maggiore e il lavoratore viene tutelato da qualsiasi minaccia, come quella di licenziamento. Fino al 31 luglio, è anche possibile usufruire di permessi e congedi parentali, da parte dei genitori i cui figli non possono trascorrere del tempo all’interno dei centri semi-residenziali sottoposti a chiusura, a prescindere dall’età del figlio.
Inoltre, per i lavoratori dipendenti con disabilità grave (oppure in possesso di certificazione rilasciata dai competenti organi medico-legali attestante una condizione di rischio derivante da immunodepressione o da esiti di patologie oncologiche o dallo svolgimento di relative terapie salvavita) fino al 31 luglio è possibile richiedere di lavorare in smart working e questo periodo viene equiparato al ricovero ospedaliero.
Quali sono le agevolazioni per i lavoratori disabili?
Non si può parlare davvero di agevolazioni in un momento complicato come quello che stiamo attraversando. Dopo tanti mesi trascorsi in casa, è importante per tutti ritornare alla propria vita. I lavoratori disabili devono tutelare la loro salute in un momento delicato come questo ed evitare il più possibile di essere messi a rischio.
Per questo motivo, i datori di lavoro devono fornire tutta l’apparecchiatura necessaria per permettere al disabile di svolgere lo smart working tranquillamente. In un momento come questo, è importante anche che a questi lavoratori vengano affidati dei compiti che sono in grado di svolgere in autonomia lontano dall’ambiente di lavoro. Ciò che più di ogni altra cosa viene a mancare è ovviamente l’affetto e la componente umana. I numerosi decreti legge hanno stanziato una serie di aiuti economici e non per aiutare i lavoratori disabili ad affrontare al meglio questo periodo.
La maggior parte delle farmacie hanno attivato il servizio di consegna a domicilio 24h su 24h, garantendo assistenza continua a domicilio, e anche molti supermercati mettono a disposizione la consegna a domicilio gratuita. Inoltre, sono stati prorogati i piani terapeutici in scadenza. Per 5 mesi è poi impossibile licenziare i propri lavoratori.
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