I rivetti sono elementi di fissaggio non smontabili, che si utilizzano per unire materiali diversi tra loro o in situazioni tali da impedire la saldatura o l’utilizzo di collanti. In commercio è possibile trovare anche rivetti a tenuta stagna, che consentono di ottenere una giunzione che sia a tenuta per l’acqua, l’aria o la polvere.
Come sono fatti i rivetti a tenuta stagna
I rivetti a tenuta stagna per fissaggi ermetici sono solitamente del tipo a strappo: durante l’applicazione con la rivettatrice si tira il fusto, in modo da deformare la testa, e si fissa il rivetto spezzandone la parte in eccesso. Alla base della testa presentano però una guarnizione, che può essere in plastica, gomma o neoprene. Questo semplice accorgimento permette di far aderire alla perfezione il rivetto al materiale su cui viene applicato, impedendo il passaggio di qualsiasi sostanza. È bene ricordare che oltre ad offrire la perfetta tenuta, questo tipo di rivetti sopporta senza problemi anche urti e vibrazioni, cosa che li rende adatti anche ad utilizzi in luoghi non soggetti alla presenza di acqua, polvere o detriti. Il materiale della testa e del fusto può essere vario, ma solitamente si tratta di metalli perfettamente resistenti all’umidità, che non si rovinano con il passare del tempo. Sono disponibili rivetti a tenuta stagna in alluminio, acciaio inossidabile, acciaio zincato o in rame. I rivetti in plastica non sono consigliabili per tale uso in quanto eccessivamente malleabili e poco resistenti agli sbalzi di temperatura.
Quando si usano i rivetti a tenuta stagna
Chiaramente questo tipo di rivetti si sfrutta soprattutto laddove vi sia presenza di acqua o di umidità. Quindi nelle applicazioni all’aperto, in fissaggi che sono soggetti alle intemperie. Sono però adatti anche all’uso in ambito industriale, su materiali e macchinari che sono posizionati in ambienti in cui vi è la presenza di grasso, fluidi di varia natura, elevata umidità, polvere e sporco di qualsiasi genere. È importante ricordare che i materiali di cui sono composti ne permette l’utilizzo anche a temperature estreme, sia molto alte che molto basse. Per tutti questi motivi sono uno dei tipi di rivetti più utilizzati in assoluto. Offrono anche una grande resistenza nel corso del tempo, cosa che li rende perfetti per giunzioni che devono durare negli anni.
Come si applica un rivetto a tenuta stagna
Che un rivetto sia a tenuta stagna o di tipo normale, per applicarlo si usa una apposita rivettatrice, a mano o ad aria compressa. Prima di applicare gli elementi di fissaggio è bene tenere ben saldi i due materiali da unire, a tale scopo si usano apposite pinze, in metallo o in materiale plastico. Oltre a questo, solitamente si pratica un foro nel luogo di inserzione del rivetto, in modo che sia più agevole applicare l’elemento di fissaggio, rapidamente e senza temere che si rovini. Per quanto riguarda i rivetti a tenuta stagna, spesso si applicano utilizzando rivettatrici ad aria compressa, in modo da applicare su ogni elemento la medesima pressione, sufficiente a deformare la testa in maniera perfetta.