Una delle ultime tendenze in fatto di televisione è la massiccia presenza di padelle, fornelli e aspiranti cuochi che, a qualsiasi ora del giorno, intrattengono il pubblico con un numero di portate illimitato. Si tratta di veri e propri programmi dedicati che, nonostante presentino caratteristiche piuttosto differenti, risultano legati da un filo conduttore: l’adattamento alle (non più così) rigide logiche dei palinsesti televisivi.
Viste le quantità, elencarli tutti risulterebbe tanto noioso quanto spiacevole perché il rischio è quello di citarne alcuni e dimenticarne altri, alla pari di quanto capita quando si prepara la lunga lista della spesa settimanale. Tuttavia è possibile raggrupparli per categoria, sulla base delle varie formule che hanno avuto la forza di affermarsi nel panorama del moderno tubo catodico: dalle gare tra amatori alle sfide tra esperti, dai talent ai V.I.P. in cucina, da note giornaliste appassionate a chef stellati alle prese con i grandi classici della tradizione.
In tal senso merita una particolare menzione il fenomeno dei cosiddetti canali monotematici – attualmente due – che, contrariamente a quanto accade nella televisione generalista, sono stati appositamente creati per trasmettere programmi di natura esclusivamente enogastronomica.
La cucina è ancora l’attrice protagonista o il suo ruolo è divenuto marginale? Quali logiche ci sono dietro questa proliferazione? Quanto contano fattori come intrattenimento e pubblicità? Sono questi i più grandi interrogativi che attanagliano critica e pubblico. Di sicuro tutta questa attenzione mediatica ha provocato una vera e propria mistificazione del cibo che è si è fatto carico di un peso superiore al semplice peccato di gola. La cucina – in certi casi – si è tramutata in puro spettacolo, è divenuta fucina di “talenti” che sforna persone e serve personaggi allo show biz. Il numero dei posti disponibili è stato raggiunto, il banchetto è abbondante se non sproporzionato perciò è necessario che si adottino misure preventive per evitare tutti gli sprechi del caso.