Silenzioso e continuativo, l’amianto o asbesto, che dir si voglia, stermina ancora vite umane. Il tempo passa, e nonostante le numerose misure anti-amianto che sono state introdotte da anni e il grande lavoro di eliminazione già fatto in tante strutture, non basta per annientare l’amianto annidato un po’ ovunque oppure nascosto e dimenticato. In effetti, 26 anni fa lo si trovava dappertutto. Oggi invece si richiede un fondo a vantaggio delle vittime. Ma la cosiddetta Mappatura non è ancora completa.
Nuovo incentivo anti-amianto
Quel che serve come soluzione al problema potrebbe essere un incentivo da spendere per la bonifica, al fine di combattere la conseguente asbestosi o malattia da amianto. Inoltre, bisogna garantire una giusta previdenza a tutti i lavoratori che ancora oggi restano esposti e assicurare un valido sistema sanitario specializzato per curare le persone colpite.
Dove scovare l’amianto rimasto
In Italia, l’amianto non è sparito del tutto, anzi ce n’è ancora tanto purtroppo. Si parla di cifre astronomiche, come 50 milioni di tonnellate di prodotti che contengono questo materiale killer, 80.000 ettari di terra contaminati, e 3 miliardi di metri quadri nei capannoni, negli immobili, edifici, strutture e così via.
Secondo Legambiente ci sono 20.000 strutture industriali, 50.000 edifici e coperture dove si trova il cemento mescolato all’amianto e tanti altri siti che vanno controllati meglio e bene.
Occorrono vari impianti di smaltimento oltre a fare Leggi e piani regionali da completare.Tanto impegno quindi ci attende in futuro, per mettere un freno ai nuovi e numerosissimi casi di mesotelioma.
Basta Amianto
“Basta Amianto” non è solo un grido di aiuto, ma anche una petizione che comprende un certo numero di firme per iniziare e continuare la bonifica di risanamento. Magari sostituendo, per esempio, i tetti in amianto con impianti fotovoltaici. Un’idea questa rivolta all’ambiente al 100%.
Altro avanzamento verso “un mondo senza amianto” è proprio la Mappatura che certe ARPA Regionali hanno già pubblicato, annotando i dati necessari e i siti più a rischio dell’intero territorio. Sulla stessa devono essere compresi quei manufatti che hanno dell’amianto nella loro composizione totale o parziale, ma rintracciarli tutti è davvero un lavoro da certosino!
Tuttavia, se pur difficile e noioso, è un compito da portare a termine completamente e totalmente se vogliamo evitare che altre persone ammalate si aggiungano ogni anno alla lunga lista delle vittime.