Parlare delle origini del gelato non è affatto semplice e scontato, anzi si fa risalire la sua paternità addirittura a Isacco che offrì ad Abramo del latte di capra mescolato con la neve. Quindi, in un certo senso, era il primo gelato della storia. Esistono altre supposizioni sull’origine del gelato che fanno riferimento agli antichi romani, ideatori indiscussi del dessert freddo.
I primi gelati
Dal 500, il gelato ottenne una particolare importanza e notevole riconoscimento, come accadde a Firenze con il suo gelato moderno. Composto da latte, uova e panna era una preparazione innovativa come quella che si poteva trovare a Parigi durante il periodo del Re Sole.
Ma il goloso sorbetto trova il suo posto soprattutto nell’età contemporanea, quando Filippo Lenzi verso il XVIII secolo apre una gelateria in America.
Mottarello e Cornetto
Dal gelato artigianale nacque poi quello industriale di cui il primo in assoluto fu il Mottarello del 1948. Gli anni 50 invece furono contraddistinti da un cono in cialda denominato Cornetto. Mentre negli anni 70, il frigorifero domestico offriva anche il freezer dove poter riporre il primo gelato formato famiglia o meglio detto Barattolino.
Istituto del gelato italiano
L’Istituto del gelato italiano compie 60 anni e racconta le tendenze del dolce estivo più amato, in diverse forme,gusti, colori e valori nutrizionali. Il gelato infatti rappresenta l’allegria e la festa, da consumare in qualunque momento. La sua evoluzione l’ha trasformato e migliorato negli ingredienti e tipologie. Si mangia tutto l’anno ed è un alimento assai gradito, che mette di buonumore.
Associazione dolciaria italiana
Anche l’Associazione Dolciaria Italiana è concorde nell’affermare che dai 250 gr di gelato pro capite all’anno degli anni 50 si è passati ai 4 kg di oggi, consumati ogni anno per persona sotto forma di cialda, biscotti, coppette, miniature, torte, stecchi e ghiaccioli.
Dagli anni 60 quindi il simbolo del benessere è rappresentato non soltanto dalla televisione e dall’automobile, ma anche dal gelato al mare. Il classico gelato da passeggio è simbolo di un passato non tanto lontano o meglio di una nuova generazione che non si lascia sfuggire un peccato di gola così fresco ed invitante.
Così, inizia l’era del gelato sotto diverse forme e aspetti, come per esempio, la torta gelato che rappresenta l’alternativa alla pasticceria e alle torte della domenica.
Il gelato nella pubblicità
Dal Carosello in poi, il gelato entra a far parte della pubblicità in televisione. Perché gelato significa simpatia, spensieratezza, dolcezza e allegria. Negli spot infatti lo si identifica nella vacanza, nella dolce freschezza, nel refrigerio dalle calde giornate estive. Mentre i primi cartelloni descrivono il gelato come genuino e sicuro, da dare con tranquillità ai propri figli.
Significa anche moda, tanto che numerosi personaggi noti offrono la propria voce e il volto come testimonial.
Un alimento eccezionale quindi, che alla fine conquista tutti, che sia esso sfuso oppure monoporzione industriale. È una merenda, uno sfizio e un dissetante naturale che attualmente sponsorizza pure delle associazioni sportive. Prende il posto del panino, ed è più leggero. Ora è disponibile in qualunque supermercato, mentre tempo fa era abbordabile solo presso i caratteristici e classici carretti del gelato che passavano sotto casa, sul lungomare o nelle varie vie della città.