Lontan da te non si può star
L’estate del 2020 verrà certamente ricordata come l’estate post Covid. Le nostre vite sono state stravolte da duri mesi di quarantena e, ora che la morsa del virus sembra darci un po’ di respiro, non vediamo l’ora di staccare dalla routine quotidiana per rilassarci con le tanto agognate – e mai come quest’anno meritate – Vacanze.
Ma molti di noi quest’anno avranno un pensiero in più: bisognerà, come sempre, pensare alle valigie programmando accuratamente l’outfit dei giorni lontani da casa, prenotare il parrucchiere subito prima della partenza, sbrinare il frigorifero, terminando anche quella piccola scorta di cibo conservata durante tutto il lockdown, pensare a tutto il necessaire per i nostri amici domestici… ma, soprattutto, bisognerà continuare ad annaffiare con dedizione e amore i frutti di quella quarantena che ci ha visto diventare tutti espertissimi contadini-metropolitani.
Mai come quest’anno, infatti, i nostri giardini e i nostri balconi si sono riempiti di piante e fiori. La noia imposta dal domicilio forzato ha incentivato e stimolato la creatività di tutti e l’amore per il verde ha contagiato anche i più insospettabili stakanovisti.
Se poi, proprio in questi giorni, le piante iniziassero a ricambiare il vostro amore, donandovi i frutti più buoni che abbiate mai mangiato, ecco che lo strazio per il distacco diventa quasi insormontabile. Quasi, però…
La tecnologia al servizio della natura
Per fortuna, nel 2020 il web è diventato il vademecum per qualsiasi problema e anche per l’irrigazione troviamo ogni sorta di soluzione e marchingegno. Basta cercare in Amazon per farsi un’idea: irrigazione a caduta, a pioggia, a goccia… e chi più ne ha, più ne metta!
Una prima distinzione fondamentale va fatta tra chi avrà la possibilità di mettere un semplice timer programmato al rubinetto e chi non ha nessuna fonte di acqua in prossimità delle piante, ossia quelli che non hanno la possibilità di allacciarsi ad alcuna rete idrica permanente.
Se per i primi basterà procurarsi un temporizzatore che gestisca i flussi d’acqua quotidiani (ormai ce ne sono di tutti i tipi, persino in modalità wireless, monitorati costantemente dall’App sul tuo telefonino), anche per quelli devoti all’arte dell’arrangiarsi il mercato offre innumerevoli soluzioni.
Nel paragrafo successivo, vedremo degli esempi.
Alcuni trucchetti preventivi
Per cominciare, per organizzare le soluzioni più congeniali alle nostre esigenze, bisogna innanzitutto valutare il tipo di piante da bagnare e la durata dell’assenza.
Il primo elemento serve per comprendere quelle che sono le esigenze della pianta. Alcune specie hanno bisogno di molta acqua, altre invece sono in grado di superare anche lunghi periodi di siccità.
Il secondo elemento invece, il tempo dell’assenza, è importante per capire il periodo di tolleranza delle piante.
Se l’assenza sarà solo di 2 o 3 giorni, basterà innaffiare abbondantemente il giardino prima di partire o dotare tutte le piante del terrazzo di un sottovaso ricco d’acqua con magari uno strato di ghiaia al suo interno.
Qualora l’assenza fosse più lunga, da una settimana in su, occorrerà invece necessariamente pensare ad un sistema di irrigazione efficace e duraturo.
Ma l’irrigazione non è l’unico elemento da pianificare e regolarizzare, ci sono alcuni “trucchetti”, degli accorgimenti, che sono altrettanto importanti per proteggere e aiutare le piante in nostra assenza.
Lasciare recipienti colmi d’acqua accanto alle piante (sia in casa che fuori) aiuta a mantenere un tasso di umidità appropriato, tale da consentire una traspirazione inferiore e, quindi, una minor richiesta d’acqua.
Sistemare le piante in vaso addossate l’una all’altra, in un angolo ombreggiato del terrazzo, o comunque meno soleggiato, offre reciproci vantaggi: le piante più alte faranno ombra al fusto delle più piccole e le piante più piccole faranno ombra al terreno delle piante più grandi.
Anche la copertura del terreno può essere un buon alleato. La torba, ad esempio, aiuta a ridurre l’evaporazione dei vasi mentre un terriccio speciale, come quello composto da fibra di noce di cocco, può aumentare l’assorbimento, accumulando fino al 50% in più di acqua. Ma non serve necessariamente acquistare prodotti specifici: della semplice paglia, adagiata intorno al fusto, sarà sufficiente ad ottenere i medesimi risultati.
L’irrigazione a “distanza”
Molte sono le soluzioni per irrigare le piante quando ci si assenta. Possiamo ingegnarci con rimedi fai da te, sbirciati su youtube o copiati dall’orto del nostro vicino, possiamo facilmente acquistare kit già pronti all’uso su portali di giardinaggio oppure possiamo direttamente installare un impianto automatizzato.
Certamente tra i più diffusi, c’è il sistema della bottiglia rovesciata, forse perchè il più economico e pratico.
Consiste nel forare il tappo di una bottiglia di plastica, tagliarne il fondo e inserirla capovolta direttamente nel terreno in modo tale che la terra assorba lentamente e gradualmente l’acqua richiesta dalle radici.
Con questo sistema, la durata dell’assenza non può superare i 3 giorni, ma esistono in commercio molteplici gadget che possono allungare l’autonomia dell’irrigazione. Uno su tutti, i rubinetti in plastica che si applicano al collo delle bottiglie e regolarizza, in maniera metodica e cadenzata, il flusso d’acqua.
Molto popolare anche il sistema dello “stoppino”. Consiste nel posizionare un recipiente, solitamente un secchio ma per i vasi più piccoli basta anche una bottiglia, ad un livello più alto rispetto alle piante che si vogliono bagnare.
Si inserisce un’estremità zavorrata di uno stoppino nel contenitore colmo d’acqua, una semplice striscia di cotone legata ad un sasso è sufficiente, mentre l’altra estremità finirà direttamente nel terreno vicino alla radice.
Il rapporto tra la differenza di altezze e il diametro dello stoppino sarà la variabile che determinerà la portata d’acqua, mentre l’azione capillare delle radici, farà sì che il terreno ne richiami solo il quantitativo di cui necessita.
E ovviamente, anche per questa soluzione fai da te, esiste il corrispettivo irrigatore automatico.
Esistono anche degli “accumulatori” d’acqua che fungono da riserva idrica per le nostre piante. I più comuni sono i dischi di cocco o di tessuto, che, applicati direttamente sul terreno, trattengono l’acqua per una quantità superiore a 10 volte il loro peso e la rilasciano gradualmente nei giorni seguenti
E vanno molto, soprattutto per gli uffici o le seconde case, anche tutti i prodotti con acqua gelificata, prodotti in gel, perle d’acqua. Si tratta di composti di cellulosa che, adagiati intorno al fusto delle piante, vengono aggrediti dai microrganismi presenti nel terriccio, venendo così nuovamente trasformati in acqua. Inoltre, i sali minerali e gli altri elementi con cui è addizionato, aiutano la pianta a rimanere in salute.
Insomma, tra prodotti professionali e rimedi fai da te, ce n’è per tutte le esigenze (e per tutte le tasche). Se hai letto questa guida, significa che sei in partenza per le vacanze, al tuo rientro facci sapere se questi metodi si sono rivelati utili e condividi nei commenti altri consigli per la nostra community di pollici verdi!