Capita ormai sempre più spesso di sentire parlare di “Big Data” ma non tutti sanno a cosa ci si riferisce. A tal proposito è quindi importante precisare che quando si parla di ‘Big Data’ si fa riferimento ad una grande raccolta di dati, molto estesa in termini di velocità, varietà e volume e che richiede necessario l’utilizzo di specifiche tecnologie e metodi analitici per quella che è l’estrazione di valore. E proprio sulla questione relativa ai ‘Big Data’ e su come questi vengono considerati a livello giuridico ecco che si è nello specifico espresso Eugenio Prosperetti, importante avvocato oltre che docente di informatica giuridica presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università Luiss “Guido Carli” di Roma, il quale ha nello specifico spiegato di essersi occupato nel corso della sua carriera del rapporto tra diritto e tecnologia e di avere osservato il progresso e la diffusione che proprio la tecnologia in generale ha ottenuto nel corso degli anni, tanto da essersi posto il problema di come particolari leggi e sentenze che prima erano il frutto di procedimenti piuttosto lenti e complessi, oggi possono invece rapportarsi con strumenti che si evolvono in maniera molto veloce e che, precisa, “cambiano il modo in cui sono risolti problemi prima oggetto di leggi e regole giuridiche che non contemplavano l’esistenza della tecnologia”.
L’avvocato Prosperetti parlando appunto di Big Data sottolinea che si tratta di sistemi e piattaforme che raccolgono un vasto numero di dati i quali, attraverso specifici software e algoritmi, rendono possibile ottenere le giuste indicazioni ed elaborazioni predittive. L’avvocato ha poi voluto precisare che, almeno per il momento, non vi sono sul piano normativo degli specifici riferimenti ai big data e ha poi voluto dare delle risposte in merito ad una domanda che in molti sono soliti porsi ovvero se il legislatore ha capacità di intervento sui sistemi che elaborano i big data oppure no e lo ha fatto precisando che si tratta di un argomento molto complesso e che, proprio “i moderni sistemi software sono difficili da indagare e richiedono estrema velocità di eventuali regole, cosa che mal si sposa con tempi e tecniche dell’attuale Legislatore”.
Prosperetti ha poi concluso affermando che, rispetto a prima, ad oggi il lavoro del legale può essere inteso più tecnologico ed infatti, grazie al crescente sviluppo della tecnologia e del ‘mercato del web’, è possibile oggi richiedere la consulenza di un avvocato online.
Per maggiori informazioni sui tanto discussi Big Data e quelle che sono le tecnologie utilizzate, suggeriamo di consultare la pagina di Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Big_data.