A volte basta davvero poco per ottenere risultati importanti. E’ quello che capita quando si ricicla la carta o si riutilizzano gli scarti come fossero delle materie prime. E quindi, perché non sostituire per esempio la lana con quella alternativa o perché non rimettere in circolazione gli oggetti usati ottenendo altri prodotti e articoli che acquistano in questo modo nuova vita.
Basti pensare all’attività di Ecodom, il Consorzio italiano del recupero RAEE, dei rifiuti elettrici ed elettronici, che aiutato dal Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali raccoglie esperienze un po’ ovunque grazie all’Atlante Italiano di Economia Circolare, da vedere qui sul sito di Storie di Economia Circolare . In effetti, usare e trasformare questo genere di rifiuti ha contribuito ad ottenere ferro, alluminio e rame che sono stati trattati in modo corretto per risparmiare numerosi kWh di energia, diminuendo così l’emissione di anidride carbonica.
Quid
Il Quid è un progetto tutto veronese che fa della moda un’idea sostenibile, tanto che dal 2013 usa dei bellissimi tessuti di fine serie che sarebbero finiti tra i rifiuti. L’utilizzo di questi scarti ha fatto nascere diversi Quid store che oltre a rimettere sul mercato stoffe dimenticate vantano riconoscimenti ambientali, come è successo nel 2014 al European Social Innovation Competition e nel 2017 al Premio Angelo Ferro per l’economia sociale.
Alisea
Alisea invece è capace di trasformare materiali non più usati in un prodotto di grande successo come Perpetua, una matita fatta dallo scarto industriale e composta da polvere di grafite. La particolarità strepitosa è soprattutto quella che questa semplice matita è perfetta; infatti non rotola, non si rompe, scrive pure senza punta e non sporca. Tutta grafite che ora sarebbe in discarica se non si fosse recuperata; quindi un successo non solo commerciale, ma soprattutto ecologico.
E che dire di Favini che produce carta con materiali naturali come le alghe, le noci e la frutta, sostituendo la cellulosa degli alberi con gli scarti agro-industriali. Infatti vengono utilizzati i residui di nocciole e mandorle, caffè, agrumi, kiwi, olive e ciliegie per ottenere la materia prima per produrre la carta.
Oppure, c’è Ecozema che crea prodotti da catering compostabili e biodegradabili utilizzando fibre vegetali. L’azienda ha ottenuto la certificazione OK-Compost e collabora con le organizzazioni impegnate nella sostenibilità sociale e ambientale. Leggi anche: Il riuso creativo: niente di più bello e utile