E’ stato inventato un device chiamato Alter Ego, che legge i pensieri solo se vogliamo che lui lo faccia.
Questo termine, alter ego, proviene dal latino e significa “l’altro io” cioè il sostituto che prende delle decisioni per conto della persona medesima. In effetti, il concetto era noto anche nella storia o per esempio nel film di Mr. Hyde e Dr. Jekyll. Così, quando si parla di alter ego s’intende di solito un altro se stesso oppure un’altra personalità.
Il nuovo dispositivo tecnologico messo a punto recentemente non è così completo e profondo, ma sarebbe utile solo per ascoltare la voce interiore. In ogni caso, è sicuramente un articolo futuristico e ricco di aspettative perché nel momento in cui i pensieri verranno letti da Alter Ego, senza proferir parola, ci sentiremo come catapultati nella fantascienza.
In effetti, gli esseri umani di solito prima di parlare pensano, e questa attività viene considerata come una voce interiore dagli psicologi; un modo per sentirsi individui e dialogare con il nostro io.
Cos’è Alter Ego e chi l’ha inventato
I ricercatori del Mit di Boston hanno creato un dispositivo che legge il nostro dialogo interiore e capisce le parole pensate e non pronunciate.
A questo punto, ci viene spontaneo catalogarlo come una sorta di macchina della verità, anche se invece non è altro che un incremento ai comandi vocali e quindi al dialogo con i vari assistenti virtuali che già svolgono il loro compito. Basti pensare a Siri o a Cortana che usano la voce al posto della tastiera, mentre Alter Ego lavora sul pensiero invece che sulla voce.
Uno dei ricercatori afferma che questo semplice e poco ingombrante strumento ci permetterà di entrare nell’epoca dell’Intelligenza Aumentata, cioè l’insieme dell’intelligenza artificiale e della realtà aumentata. I sensori di Alter Ego coglieranno i deboli segnali di una parola pensata, e li trasmetteranno al pc che diventerà un assistente per mandare la risposta relativa all’auricolare. Con Alter Ego non verranno coperti né la vista e nemmeno l’udito, come con le cuffie o i nuovi visori.
Alla fine, i numerosi test eseguiti hanno riportato un bel 92% di comprensione delle parole contro il 95% del riconoscimento vocale; di conseguenza non ci resta che aspettare ancora un breve periodo di tempo, necessario per il perfezionamento, e dopo saremo in grado di esprimerci addirittura con i pensieri!