Nell’industria commerciale, che sia di piccole o medie dimensioni, la pubblicità è lo strumento più potente e si avvale spesso di piccoli ma efficaci mezzi come il catalogo cartaceo. Capaci di raggiungere moltissime persone, per posta o consegnati a mano, i cataloghi devono attirare i clienti in modo accattivante con immagini che facciano risaltare il messaggio da trasmettere e con un design interessante che susciti la curiosità del lettore.
Contenuti informativi validi e interessanti, immagini significative che catturano l’attenzione, colori non troppo accesi per non distogliere l’attenzione ed evitare di mettere troppe informazioni per non confondere il lettore sono tutti aspetti importanti quando ci si occupa della progettazione e della stampa di cataloghi cartacei di qualità.
La sua progettazione, pertanto, assume un rilievo importante sin dalla scelta del formato. Un catalogo non deve essere nè troppo ingombrante e difficile da impugnare e nemmeno troppo piccolo da fare fatica a leggerne il contenuto. Il formato più usato è quello A5, che si può realizzare con prezzi contenuti. Altri tipi di formati sono A4, la misura dei classici fogli da stampante, oppure A3, molto più piccolo e meno diffuso per la realizzazione dei cataloghi.
Nel gergo tipografico si è soliti distinguere fra formati aperti e formati chiusi ma la scelta dipende sempre dall’impostazione che si vuole dare e naturalmente dal budget che si ha a disposizione. Questi parametri influenzano anche il numero di pagine del catalogo cartaceo.
La scelta del tipo di carta è molto ampia e dipende anche dal tipo di industria che commissiona il lavoro: patinata lucida, ideale per il campo dell’arte e della fotografia perché risalta i colori; patinata opaca, per cataloghi che oltre alle immagini hanno anche un testo; carta avorio, per produzioni più eleganti e la classica carta bianca, o carta uso mano, che è la soluzione più economica fra tutte. Correlata al tipo di carta è la sua grammatura, vale a dire il suo peso, che per i cataloghi pubblicitari generalmente rientra tra i 150 e 170 grammi perché andando oltre si ottiene l’effetto cartoncino che difficilmente si utilizza in questo tipo di stampe. La copertina del catalogo, invece, di solito ha una grammatura diversa per spiccare e dare risalto a tutta la stampa. Un catalogo cartaceo è formato da diverse pagine, in cui si alternano testi e immagini, e questi fogli tra di loro devono essere uniti attraverso la rilegatura, che può essere a due punti, il più utilizzato, oppure in brossura, con l’aggiunta di una copertina più rigida.
Per stampare un catalogo cartaceo che centri l’obiettivo di incuriosire un target di persone elevato e variegato, è importante anche attenzionare il tipo di carattere utilizzato per la stampa: se troppo piccolo rischia di non essere facilmente leggibile e risulta stancante, se troppo grande risulta dispersivo e con scarsi contenuti.