Tra le varie tipologie di vini spiccano quelli tannici che hanno diverse caratteristiche specifiche sulle quali basarsi per effettuare una scelta ben precisa.
Cosa vuol dire vino tannico?
Tannico significa ricco di tannini ed è, alla fine, un modo per distinguere un certo tipo di vino.
La caratteristica quindi più adatta, per esempio, per valorizzare il Barbaresco è l’espressione di vino tannico, o meglio, il suo aggettivo più azzeccato. In effetti, sarà il sommelier oppure l’esperto di vini a parlarci delle loro proprietà e dei vari procedimenti per ottenerli. Un sommelier, ad esempio, vi dirà che tra tutti i bicchieri da vino il ballon piccolo, calice da degustazione lungo e largo, è quello maggiormente indicato per i vini tannici, come il sopracitato Barbaresco. L’ampiezza del calice, infatti, permette di ossigenare la bevanda e liberare i tannini e altre sensazioni gusto olfattive. Queste persone lo fanno come lavoro e sono davvero dei professionisti quando si tratta di degustare e classificare i vini. Inoltre, consigliano quelli più giusti per determinate pietanze o magari semplicemente quelli migliori. Cosa sono i tannini?
Un vino tannico è composto da sostanze o tannini che si ricavano, di solito, dalla buccia dell’uva e dai vinaccioli. Con la vinificazione, i tannini si trasferiscono nel vino arricchendolo di quel sapore piuttosto aspro e astringente al palato. Il risultato che offre un vino simile è una sensazione corposa e secca che nei vini rossi è molto frequente. Infatti, in alcuni è più accentuata e in altri meno, come succede con il Sagrantino. Questo perché la quantità di tannini varia a seconda del vitigno e della vinificazione stessa che lavora in modo diverso il mosto.
Ecco perché è molto importante un giusto equilibrio tra sapore e tannino, dato che quest’ultimo è una caratteristica assai incisiva e predominante se non si ottiene una giusta miscela di gusto.
Quali sono i vini tannici?
Tra i tanti vini tannici non possiamo non menzionare il Nebbiolo che offre un elevato contenuto di tannini, ma che risulta essere secco al punto giusto. Mentre il Pinot nero al suo confronto lo è molto meno. Questi vini sono di solito abbinati solo a certe pietanze come per esempio ai formaggi saporiti che rappresentano il giusto connubio con la ruvidità del tannino.
Altra distinzione riguarda i vini dolci tannici che si producono nei territori a clima caldo, come capita per il vino Primitivo.
Ma quel sapore di tannino levigato lo si ottiene soltanto travasando il vino in botti di legno che possono essere piccole o grandi. Le prime rilasciano una quantità di tannino elevatissimo, mentre nelle seconde il vino si perde, come si suol dire, e quindi acquista pochi tannini.
Per saperne di più: Tutte le fasi della vendemmia, dalla raccolta dell’uva alla fermentazione del vino